domenica 3 marzo 2013

I.N.T. I CONDUCENTI





Io non tollero i conducenti. Tutti li odiano. Non riesco proprio a spiegarmi come mai le aziende pubbliche di trasporti assumano per questo ruolo le persone più sgradevoli sulla Terra. Io son d’accordo che non bisogna disturbare chi guida, ma non è che chi guida, forte di questa tutela, può trattare il viaggiatore come il secchio degli sputi. Poi le vittime preferite dai conducenti sono gli anziani, perché oggettivamente rompono le palle e sono indifesi allo stesso tempo. Ho visto una volta una signora, di quelle fragili come la carta crespa, chiedere al conducente indicazioni circa la fermata. Il massimo che è riuscita a strappare son stati due colpi di tosse dal guidatore, che si è premurato di avvisarla della fermata una volta arrivato a quella dopo, dicendo “così impara a chiedere invece di guardare i nomi delle fermate”. E la vecchina ha pure chiesto scusa. Strepitoso.

Un’ altra volta, ad una fermata, un anziano con la bomboletta dell’ossigeno in un carrellino si avvicina lentamente all’entrata del bus. Per essere lento obiettivamente era lento. Molto lento. Il conducente si volta, lo guarda e poi chiude impietosamente le porte e se ne va dicendo “dai nonno! Fammi vedere! Metti il NOS nonno, che c'hai la bombola!” guardandolo dallo specchietto. Un aguzzino a tutti gli effetti.

Però devo dire, li giudico con una certa pietà perché su di loro ho una teoria. Tutti i conducenti di bus hanno il complesso del “pompiere mancato”. A loro mica dispiacerebbe in linea generale, guidare un veicolo, ma non uno triste come il bus. Tutti gli altri veicoli hanno qualcosa di figo: l’ambulanza c’ha la sirena e il defibrillatore con cui eventualmente puoi mettere sotto carica il telefonino, l’autopompa, oltre ad avere un nome esilarante, ha l’idrante, che è forse la metafora più convincente della gagliarda virilità, la camionetta delle forze dell’ordine va dove ti porta l’azione e il portavalori della banche ti fa sentire in The italian job. Il bus non ha questa magia. Il massimo di soddisfazione che ti puoi togliere è frenare bruscamente e vedere la gente che cade, o chiudere le porte in faccia a quelli che corrono sbracciandosi per farti fermare. Basterebbe così poco per farli felici: dare anche a loro un gadget caratteristico e identificativo. Che ne so, mettergli uno spinnaker sul tetto per i giorni di vento così si sentono in una regata su Luna Rossa e in più sono eco-sostenibili;  mettere al posto del volante un joystick da ps3 così gli sembra di essere in Gran Turismo; sostituire i fanali anteriori con un lanciafiamme come le monster truck nei rodei texani così nel caso inceneriscono i pedoni che non attraversano sulle strisce o magari sostituire le ruote con dei cingolati, alla faccia delle automobili in doppia fila. O molto più semplicemente mettergli a disposizioni uno stock intero di Arbre Magique, per allontanare il fatale melting-pot di ascelle. Anche i passeggeri gradirebbero.
I.N.T. I CONDUCENTI

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