lunedì 9 marzo 2015

9 MARZO: LA FESTA DEL DONNO



Dopo la festa della donna, io istituisco ufficialmente, forte del potere conferitomi dall’abbonamento di Paperinik fatto nel lontano 1998, la festa dell’uomo, o del donno, in data 9 Marzo. 

In una società che ha fatto di mister Grey il nuovo inarrivabile modello di fascino maschile è necessario ora più che mai proteggere il maschi dall’assalto di paradigmi socio-massonico-femministi, che mettono in dubbio alcuni valori portanti della nostra identità di genere, quali la pancetta etilica, la lanuggine nell’ombelico e la pipì in piedi a tavoletta abbassata.


Sembra che essere uomini ormai sia una pacchia. Sembra che essere uomo sia diventato il terno al Lotto, beccare il colpevole a Cluedo, trovare dieci euro che non ricordavi nelle tasche dei pantaloni. Beh care le mie donne non è così! 


NON E’ COSì!!


E io non ci sto. Io voglio gridare che essere uomo è difficile e fa schifo e mi verrebbe da piangere ma non posso che sono un uomo e poi in spogliatoio chissà cosa pensano di me.


Pertanto, ho deciso di elencare i motivi per cui al giorno d’oggi la vera vittima del sistema siamo noi, gli uomini e cosa rende l’essere uomo una sfida costante ogni giorno!

(Ho scritto solo 10 motivi perché devo ancora finire di stirare le camicette della mia fidanzata, che me le ha date all’ultimo e le vuol pronte per stasera.)

1. Gli uomini non hanno le tette, e se ce le hanno fanno senso. 

Ora voglio dire, avere addosso quell’optional incluso dalla nascita è una fortuna incontestabile. Non tanto per un fatto estetico (il redattore sbava sulla tastiera), ma per la sterminata varietà di usi che se ne possono fare: c’è chi le usa per fare amicizia, chi per trovare lavoro, che per reggere il libro a letto, chi le usa come porta-bibite, chi come schiaccianoci. 

E non è che potete dirmi “beh se le vuoi puoi fartele”. 
Immaginate lo sgomento di vedere un uomo, di circa ottanta chili, con la barba, e una quarta di seno soda e prorompente come il Taj Mahal (si perché avrei una quarta di seno va bene, sono un esoso, ma se devo proprio le voglio esagerate). 


2. Sono settimane che vado in palestra, 180 euri di iscrizione pagati sull’unghia, beveroni a pranzo, verduroni la sera, caconi in bagno, step, cyclette, pump, crunch, leg, stretching, e altre parole inglesi utilizzate per indicare “crampo debilitante” o “soluzione finale” in base alla frase in cui sono inserite e manco una palpatina di stima in bus, una sclacsonata di approvazione, un fischio di incitamento. 

Macchè. 

Zero. 

Ignorato. 

Sarà la quarta di cui sopra che rema contro…prossimo mese mi faccio ‘na quinta.

3. Io faccio outing una volta per tutte: io non so parcheggiare. 

Sono proprio una sega mancina nel parcheggio. 
La posizionerei meglio se la parcheggiassi lanciandola da un aereo. E questo mi pone in balia del pubblico ludibrio, che essendo uomo è decuplicato dalla disapprovazione dell’intera società. 

No, io sono un uomo e rivendico il diritto di parcheggiare come Stevie Wonder.

4. Alle donne può piacere ogni tipo di musica o di cantante. 
All’uomo no. 
Se ad una donna piacciono i Nirvana: “wow alternativa, mmm, affascinante e sensibile”. 
Se le piace Guccini: “ah la tipa impegnata, studiosa intelligente idealista”. 
Se le piacciono gli ACDC: “trasgressiva e ribelle”. 

Se ad un uomo piace Alghero di Giuni Russo: “che, te piacciono i neri?”.

5. Essendo uomo mi è praticamente impossibile salire su una nave da crociera, poiché so che in caso di incidente non avrei scampo. 

Avendo più di vent’anni e vivendo in un paese dove un cinquantenne è ancora giovane, beh, se ci centra un iceberg “ALLE SCIALUPPE! TUTTI ALLE SCIALUPPE, FATE SALIRE PRIMA DONNE BAMBINI E ANZIANI”, della serie ci vediamo vado a fare due bracciate così mi scaldo.

6. Le donne non fanno le puzze. 

Sembra una stupidaggine, ma di tutte le donne che conosco solo una percentuale minima fa le puzze. 

Invece l’uomo deve domare non un intestino, ma un battello a vapore, un geyser del Parco di Yellowstone. Il che è un problema se hai una vita sociale fatta di interazioni umane. Questo ti costringe a vivere perennemente sul chi vive, pronto a rispedire i gas serra da dove sono venuti. 

Che se uno ci pensa è come chiudere una pentola a pressione con un mignolo.

7. L’uomo deve essere uomo e fare l’uomo. 

E se non fai i lavori di casa sei un mezzo uomo. 
Se non apri manco i barattoli sei l’equivalente umano, per dignità domestica, dello straccio di panno dove si lasciano le scarpe bagnate quando fuori piove. 

Io sono il perfetto uomo Fai da Te. 
Nel senso, che se mi chiedi di montare una mensola, appendere un quadro, riparare una seggiola, il mio approccio al problema è sempre quello: Fai da Te, che è meglio.  
Sono talmente inetto con i lavori manuali, che a volte dopo che ho finito di allacciarmi le scarpe, mi rendo conto di non averci messo i piedi. 

Questo condanna me ad essere sessualmente meno appetibile e la mia compagna a cercare partner che le mostrino la loro maestria con la chiave del 22.

8. Le donne possono entrare in ogni locale spesso a prezzo ribassato od addirittura gratis. Gli uomini, invece, per entrare devono sempre pagare. Talvolta anche nelle donne stesse.


9. Le donne non sono tenute a conoscere o essere forti negli sport. 

Da bambino, avendo ogni parte di me esattamente equidistante dall’ombelico negli sport ero fondamentalmente un pacco per i miei compagni. 

Sembravo un piccolo giocatore in quota Unitalsi. 
E visto che i bambini non sono altro che perfide scimmie glabre, ho subito un’emarginazione totale. Senza appello. E per un bambino, essere l’ultimo ad essere scelto nei giochi di squadra, anche dopo Roberto, il bidello focomelico dell’istituto, ti uccide. Perché poi le bambine mica ti guardano se sei forte in matematica o se sai tutta la Cavallina storna. Mica fanno il tifo quando ripeti il paradigma di fero. 

Porco boia. 

E se alla domanda “ma te per che squadra tifi?” rispondi, “ma guarda, non mi piace il calcio”, che agli occhi di chi ti ascolta è come dire “Tengo per la Nazionale Cantanti. Abbiamo una media reti bassina, ma quello che conta è che vinca la solidarietà”.


10. Amare significa non dover mai dire mi dispiace..se sei una donna. 

Perché nella discussione media l’uomo ha torto praticamente sempre. 
O meglio se tu hai ragione lei generalmente non ha torto. 

Se invece lei ha ragione, allora è Cassazione. Tribunale militare. 

Perchè fondamentalmente il Buon Signore ci ha fatto il dispetto di dare alle donne una memoria granitica, da stratificazione geologica e all’uomo l’ampiezza RAM di un cucciolo di labrador appena svezzato. Quindi loro quando litigano riesumano episodi e frasi dette diversi anni prima che i tuoi genitori si conoscessero biblicamente, mentre tu è già un miracolo se sei riuscito anche oggi a ricordarti l’indirizzo di casa. 

E poi comunque ogni discussione presenta sempre l’eccezione preliminare “si ma tu non mi capisci”, il che ti da l’impressione di aver discusso con un’opera di arte contemporanea. 
E lì il discorso poi termina, perché se non capisci, cosa puoi mai dire..che è un po’ come dire “si ma è inutile che ribatti perché hai l’alitosi”. Cosa che non muove di un millimetro il merito della conversazione, ma ti annulla come uomo e come oratore.

Queste sono le ragioni di una necessaria tutela dell’uomo e l’elenco potrebbe essere ancora lungo. 

Ma credo che il motivo principale per cui l’uomo va difeso più della donna è che la donna ha un’abilità di cui l’uomo è sprovvisto e che io personalmente invidio moltissimo. 
L’uomo quante cose al mondo può fare? Costruire, inventare come recitava un noto jingle, ma è solo della donna il salvare. 

Solo la donna salva, come una scialuppa, come un rifugio durante una tormenta. 

L’uomo aiuta, ma la donna, quella giusta, salva, anche da te stesso quando serve. E lo fa naturalmente come se avesse una innata capacità di vedere in mezzo all’inferno cosa non è inferno, e dargli spazio. 

Perché se l’uomo è metà della mela, la donna è inevitabilmente la tre quarti. E non importa chi essa sia, se la mamma, la moglie, la fidanzata, l'amica, la sorella, la cugina, la zia: una donna al tuo fianco, sempre che sia quella giusta, è come il l’odore di pioggia durante la canicola.