Ieri per molti ragazzi è stato
l'ultimo giorno di scuola, che è forse uno degli eventi più attesi della vita
di uno studente. Certo quando non c'era Facebook la cosa era più
sopportabile. Non si era costretti a subire le angherie sociali degli scolari
liberati. Si sono sprecate le foto sui banchi stile "L'attimo
fuggente" o le testimonianze di una tremenda intifada di gavettoni fatta
di foto di risate e fughe e di lui sessualmente motivato che tiene ferma per le
braccia una ragazzina straordinariamente prosperosa che ride e prova a
divincolarsi, mentre viene bersagliata di gavettoni dai suoi compagni (e tu non
sai se sperare che la cosa continui ancora più promiscua, complice la
canottierina di carta di riso e i capezzoli estroversi come due ripetitori di Radio
Maria o che dentro ai palloncini ci abbiano pisciato). Senza Facebook ci
evitavamo anche di leggere post che ti fanno scattare quella voglia
irresistibile di carne umana, del tipo:
"E'
FINITAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!" (e tu
preghi, Signore se sei buono e giusto come dici, che sia la carta igienica)
"Finalmente, non se ne poteva
più!! E adesso sole, spiaggia e mareeeee- tag 765430 persone" (si, tesoro,
arriva l'estate, ma fa così bello, non so se hai notato, che le previsioni del
tempo alla tv le fa uno dei quattro cavalieri dell'apocalisse! Fai prima a
scottarti spegnendoti una stecca di Camel blue -la marca tipo di ogni liceale-
sulla schiena).
O ancora, meraviglioso, quello che
comincia due settimane prima a fare il count down:
"-5" (molari)
"-4" (canini)
"-3" (incisivi mediali)
"-2" (incisivi laterali)
"-1" (denti del giudizio)
"0!! FINISH!!!!!"
(quest'estate mangi con la cannuccia, stronzo)
Tra l'altro l'ultimo giorno di scuola
scatena un odio sociale che a confronto gli Hutu e i Tutsi avevano solo delle
liti condominiali. Si parchè in chi non si trova a vivere, ma a subire,
l'ultimo giorno di scuola, si ingenera una rabbia e un risentimento animali. Ho
letto proprio di tutto. Ci sono quelli che augurano a quelli che sono al mare
di sedersi su una medusa grande come un materasso ad acqua, quelli che più che
scottature augurano brasature in crosta, quelli che invocano maremoti, tempeste
e piogge di rane. Ci sono quelli che si danno all'intimidazione, " si
stronzi, continuate pure a postare foto di voi al mare che mi scatenate il
terrorismo", quelli che minacciano personalmente la famiglia degli
studenti ("vai pure a farti le foto al mare, che so dove abita nonna. se
non sbaglio cammina male e le rampe di scale del suo condominio sono
ripidissime..sai un incidente alle volte...buon bagno". Roba da
regolamento di conti tra mafie. Ma i peggiori rosiconi (perchè dai ci rode il
culo ammettiamolo) che vanno sul podio sono: i PESSIMISTI SOCIALI, quelli che
per smontare la gioia dell'ultimo giorno si mettono a scrivere valanghe di dati
ISTAT sulla disoccupazione giovanile, sul crollo dei mercati e su Pil che si
trova a livello del fondo stradale, il tutto infarcito da frasi e intimidazioni
ironiche del tipo "beh ora festeggia pure, prima che la disoccupazione ti
travolga come un treno!". (generalmente uno così viene disinnescato da una
serie di "sticazziiiii!!" scritti come commento). Il secondo posto se
lo merita l'AMMONITORE UNIVERSITARIO. Tipicamente studente di università
immerso nella sessione estiva fino ai capelli che prova in tutti i modi ad
avvisare gli studenti di non essere felici di iniziare l'università "No
guarda cari che non è finita, ma appena cominciata............Sisi, vedrai
quanto avrai voglia di università quando ti troverai a preparare a Luglio
l'esame di (prego inserire l'esame più difficile del mondo a piacimento) con 40
gradi e la morte nel cuore scemo..............Guarda ti do tempo un mese e rimpiangerai
che la percentuale di analfabetismo sia così bassa!" (il malcapitato
riceverà una serie di foto di culi in costume che lo faranno tacere fino alla
sessione di Settembre). Ma il primo e il migliore è il VECCHIO SAGGIO, quello
che oh raga godetevela, ce è il vostro giorno, spaccatevi e scassatevi, sono le
ultime vere vacanze che fate, ce fate più casino possibile state fuori fino a
tardi e altri mille consigli educativi, dati con un tono di chi ha 107 anni e
sembra che la scuola l'abbia finita prima del '15-'18. ( Il liceo l'hai finito
otto mesi fa, idiota!!!)
Però sapete che c'è? Che alla fine
l'ultimo giorno di scuola mi manca. Mi manca stare fuori dall'aula e andare in
giro per tutto il liceo nelle classi più rumorose del solito. Mi manca la
nostalgia dei saluti e del ci vediamo l'anno prossimo e mi manca persino il
patetico conto alla rovescia. Mi manca la campanella e la grassa sudata
bidella. Mi manca il potermi permettere di non capire un accidente e fare
l'idiota. Son cose che mancano, perché senza saperlo erano le ultime cose che
facevi insieme, prima di diventare universitario e iniziare un percorso per
forza individuale. Mi manca perché in quel momento eri noi, eri un gruppo e
vivevi una leggerezza che gli altri giorni non mi hanno mai dato. Sembrava un
giorno gonfiato ad elio. Lo ammetto, sono un nostalgico, mi manca l'ultimo
giorno di scuola, perché, in tutte le foto che ho, quel giorno lì, c'era sempre
il sole.