sabato 16 marzo 2013

GRILLI E CICALE





I grillini entrano in Parlamento ed è il caos, no? Chi non li ha votati li guarda come gli austriaci guardavano i Turchi dalle porte di Vienna. “Boia, e ora?” è la domanda più ricorrente. “Se non altro son facce nuove, vedrai che scardineranno i soliti giochi di palazzo” rispondono quelli che li hanno votati, o semplicemente gli ottimisti. Eh va beh, alla fine ci sta. A forza di ripetermelo e sentirmelo ripetere mi ero quasi convinto: dai alla fine l’importante è la bella ventata d’aria e di cambiamento, chè secondo me in Parlamento è da mo’ che c’è aria di chiuso. Poi ieri apro il giornale e ciao amore ciao. Dopo Giannino e Crosetto, che vantano lauree prese rispettivamente a Paperopoli e nel fantastico mondo di Oz, anche una grillina, Marta Grande, pare vanti titoli accademici in eccesso. Il caso è sempre quello: sul curriculum avrebbe all’attivo una laurea in Lingue e commercio internazionale in Alabama ed inoltre una quasi laurea in relazioni internazionali e un master a Pechino. Roba da fuochi d’artificio in piazza insomma. Uno legge e dice “dai oh, arrivano questi che son giovani e pure preparati! Che prima avevamo della gente che credeva che l’Islam confinasse con l’Iran e l’Iraq e che la presa della Bastiglia fosse una mossa di sottomissione da wrestler americano! Adesso vedi!!”. E invece, gratta gratta, il master è stato un soggiorno estivo a Pechino, la laurea in Alabama un corso di 63 ore e la laurea in relazioni internazionali deve essere ancora discussa. Che è come se scrivessi:

“Sono Edoardo Righini, ho 21 anni, sto conseguendo la laurea magistrale in Diritto, ho esperienze nel campo musicale nell’uso di strumenti a fiato in complessi di 20-30 elementi; ho avuto molteplici successi manageriali in campo sportivo arrivando a creare un team coeso che proprio l’anno scorso ha ottenuto importanti risultati nelle maggiori competizioni nazionali e internazionali. Negli ultimi anni ho anche avviato una piccola impresa autogestita di trasporto umano-urbano ecosostenibile a chiamata, che ha ricevuto non pochi complimenti” e poi scopri che tutta sta roba è perché alle medie ho suonato il flauto dolce nello spettacolo scolastico “Cappuccetto rosso e il lupo”, gli importanti risultati sportivi sono stati vincere al torneo di Subuteo della parrocchia un salame all’aglio e che l’impresa autogestita umano-urbana ecosostenibile è portare la gente sul cannone della bicicletta se me lo chiede. Però!! Bella roba.  Dai raga, ma vi pare?? Ma perché dovete fare così? Non solo è una figura di melma, ma poi non è neppure originale. La novità la novità e poi ciulate nel manico pure voi. No dai vi prego.  Che poi, per me è una cosa che hanno un po’ tutti gli italiani: “la sindrome del pescatore”. Che pescano un’acciuga e ti dicono che hanno arpionato Free Willy. Fateci caso. Ti dicono che fanno delle cose della Madonna, che nessun altro ha mai fatto, e se le hai fatte anche tu, sicuramente non sono state così belle emozionanti ed esaltanti. Poi però scopri che il mega concertone che sembrava Woodstock è la festa dell’Unità di Bagnacavallo e che lo stage in giornalismo e comunicazione è stare in edicola al posto della zia quando va a farsi la mappatura dei nei. Di per sé non ci sarebbe niente di male, solo che queste inesattezze innocue sono così frequenti e così socialmente tollerate ( mentre sono una cosa che io non tollero) da diventare scontate se non sottointese. Sono come la tara nei problemi di matematica delle elementari. Le devi sempre sottrarre per sapere il peso delle cose che ti raccontano. Il problema è che a forza di raccontarle ci si comincia a credere e ci si disabitua alla realtà delle cose; regredisce la capacità di distinguere la verità e la bugia, i cui sapori si confondono in bocca. In questo modo è vero la vita diventa più fantasiosa, ma nello stesso tempo noi non riusciamo più a capire cosa è vita vera e cosa non lo è. Ci mettiamo alla mercè dei parolai più grossolani, perché non solo non ti rendi più conto di chi ti dice la verità, ma cosa ben più grave non stani più chi ti racconta delle fole da giostraio. E finisci per avere dei politici che sono polipi e dei grilli che son cicale.

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