Da qualche ora è passato anche Halloween, razza di ubriaconi che non
siete altro. Per alcuni questo ha coinciso tra l’altro con la fine degli esami
e il binomio gli è stato fatale (in tutti i sensi). Alcool e morti viventi.
Anzi, alcool e morti beventi. Si vede che sottoterra fa particolarmente secco e
c’è bisogno di oliare le ugole. Devo ammetterlo, ho sempre faticato a capire la
festa, o meglio, la dinamica con cui si sviluppa. Voglio dire: è la festa dei
morti no? Bisognerebbe fare paura no? Spaventare, richiamarsi al mortifero, al
satanico, all’oscuro, no? Bene. Allora non capisco perché per Halloween le
donne si vestono da sexylatexstregaslavecumblowjob, mentre gli uomini sembrano
degli idioti allucinanti.
Le prime si mettono dei completi
che risvegliano davvero i morti viventi (altroché rigor mortis), strette in
corpetti da mucchio selvaggio tutto nudo e tutto caldo, con dei tacchi d’alta
quota che gli fanno un seno da porto d’armi e un culo che più che a mandolino è
tutta la Filarmonica di Berlino. Se uno da morto fosse veramente così, al
cimitero ci sarebbe la coda e il becchino dovrebbe chiamare il numero con
l’altoparlante come dal salumiere.
Gli uomini no. Gli uomini invece
sembrano dei notevoli imbecilli. Li vedi poveroni che sembrano dei cretini, col
vestito raffazzonato su, con metà roba loro, metà è prestata, una parte è
riciclata da un Halloween passato e un’altra fa parte palesemente di un vecchio
costume di Carnevale ritrovato chissà dove. Più che spaventosi sembrano dei
senzatetto sciancati con su i vestiti della Caritas.
Che poi il maschio ad Halloween
caccia fuori sempre i soliti tre travestimenti. Number one: IL VAMPIRO, con i patetici canini finti
che li fanno parlare tutta la sera come quelli a cui si è gonfiata la lingua
per una reazione allergica alla frutta secca e il rigolino di sangue
dall’angolo della bocca, che si vede anche da notevole distanza essere di
fattura ipercasalinga (pennarello o i più arditi tempera). Il tutto corredato
dal misero mantello nero, residuo di un costume di Zorro di quinta elementare
che nel corso di tutta la serata provocherà una lieve ipossia (se non altro si
risparmia sul cerone bianco).
Number two: IL JOKER, che dalla morte del suo più noto interprete (pace
all’anima sua) è diventato un must in ogni Halloween. Il costume da Joker è
insidioso perché è quello che presenta il più evidente divario tra il “com’è” e
il “come dovrebbe essere”. Si parte carichi da matti, al pensiero che “massì
faccio il Joker che è una cazzata, un po’ di trucco, la giacca, il
sorrisone…taaac! Vedrai che mi manca solo l’Oscar”. Se, BAU! Dove cazzo la vuoi
trovare una giacca viola??anzi un intero completo, cretino? Così il tentativo
naufraga in una passata di bianco sul viso, il sorriso orridamente asimmetrico
e i capelli inamidati da una bomboletta che prometteva colore istantaneo.
Number three: LO ZOMBIE, che
dato che è morto è buono per tutte le stagioni. È proprio il costume della
pochezza, di quelli che porca boia mi son trovato all’ultimo a dover andare
alla festa e ora che minchia mi metto. Lo zombie è il costume vincente perché
basta una mano di cerone, un po’ di sangue stilizzato, un paio di cicatrici
fatte con la matita e oplà, fatto! Poi sotto ti puoi mettere quello che vuoi,
dalla tuta (eh sai, sono morto sul divano) ai knickerbockers (eh sai, sono
morto in un’escursione in montagna) che tanto una cazzata qualunque te la
inventi.
Devo essere sincero, certe cose, non so perché mi mettono un po’ di
tristezza tipo:
·
Le cicatrici finte disegnate sulla fronte con
una riga orizzontale e quattro verticali
·
Le maschere da strega di plastica verde coi
buchini per gli occhi
·
Il cappello da strega nero con la punta che si
sminchia subito e sembra depresso
·
Le ragnatele finte che certi locali coraggiosi
esibiscono tutti gli anni dal 1906
·
Il flyer della festa “dead or alive” con sullo
sfondo mani di zombie protese tipo The Walking Dead verso un bicchiere di
mojito con sotto scritto “15 euro entrata e free drink” (no guarda, non so perché
ma non credo francamente che questa sarà la festa più spaventosa della
stagione)
Ma alla fine l’importante è bersi addosso così tanto da essere a posto
fino a Natale.
Un’ultima cosa. Onore al merito: un messaggio che mi ha fatto concludere
la serata in bellezza e che è stato per me fonte di ispirazione, perché non è
giusto dimenticarsi ad Halloween di “gente come me che finisce di studiare a
quest’ora, esce e non capisce più un cazzo, pensa di essere a Gotham City tra
tipe che sembrano bulgare sulla Romea il sabato sera e joker boys”.
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