domenica 29 settembre 2013

VOGLIA DI-METTERSI A NOVANTA



So che non dovrei scrivere queste cose su un blog del genere, vista la natura cialtronesca dei modi e dei temi di solito trattati. Ma l’intolleranza verso gli accadimenti di questi giorni è alta come la fronte di Moira Orfei. Intolleranza insofferente direi. Perché uno può essere molliccio e viscido quanto vuole, ma solo se nella vita fa di mestiere il muschio o il lichene, o magari la muffa del formaggio. Ma non quando lavori giocando sulla mia pelle (e sulle mie palle).
Invece è quello che accade sempre, inevitabilmente, da anni e anni a questa parte. Gente troppo piccola che ha poteri troppo grandi. Gente troppo piccola per riempire degnamente anche solo uno sgabello dentro alle istituzioni. Ed è poi una conseguenza ovvia che anche un nano, nel mare della mediocrità, risalti come un gigante. Tante grazie a tutti, siete stati fantastici. Grazie a chi si è venduto la spina dorsale per piegarsi con meno fatica e per avere la bocca più vicina al culo; grazie a chi ha fatto in modo di mostrarsi sempre sguarnito, ottuso e inadeguato, bianco e combattivo come lo stracchino o la sempiterna democrazia cristiana; grazie a chi in tutti questi anni ha scambiato l’unione di intenti con la collusione di intenti; grazie a chi continua a prendersi allegramente calci nel sedere e le chiama reazioni moderate; grazie a chi scambia l’integralismo con la coerenza. Grazie soprattutto per aver manifestato e reso definitivamente evidente una caratteristica tutta nostra, diffusa come non mai in questo periodo: la voglia, più o meno latente, di-mettersi sempre a novanta, per una bandiera o per un’altra, per un capo o per un altro, abdicando completamente alla propria personale intelligenza e ad una certa franchezza (che mi sembra proprio il minimo visto lo Stato di allegria in cui viviamo e per evitare il rigurgito mattutino davanti allo specchio), preferendo alla parte del ventriloquo quella del pupazzo caricaturale, con annesso braccio infilato dove ben si può immaginare.

La cosa che poi mi provoca imbarazzo di stomaco è che qualunque cosa accada sembra che questa gente meravigliosa la scampi sempre, con qualche acciacco magari, ma comunque senza mai affogare; mentre noi, è inutile dirlo, siamo qui che andiamo a fondo. Ma ci si può davvero aspettare qualcosa di diverso? Del resto è una legge fisica ben nota al largo pubblico: gli stronzi stanno sempre a galla.

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