lunedì 1 luglio 2013

NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI (e DEGLI ESAURIMENTI)




All’alba del primo luglio, coi maturati già maturi e gli universitari che per la verità cominciano ad essere un po’ marci e ad avere quell’odore forte di banane troppo mature, ripensavo  ad una canzone che almeno una volta nella vita ad un karaoke-nostalgia abbiamo cantato tutti.

 “Notte prima degli esami, notte di polizia.. certo qualcuno te lo sei portato via.. notte di mamma e di papà col biberon in mano, notte di nonne alla finestra (che poi che cazzo ci fa la nonna fuori dalla finestra?? L’ha chiusa fuori il nonno nella speranza che muoia di reumatismi, vista l’umidità assassina di quest’estate? O si è abbioccata dando l’acqua ai geranei??), ma questa noooooo (stonata da manuale)tteeeee è ancooooooo (ristonata, che più come una campana sembri un campanile in fiamme) ra nostra…”
Bello eh…tutto bello.. peccato per quel parafangaro di Venditti che con sta canzone qui ha tirato una sòla epica. Perché la notte prima degli esami, sia di maturità come per quelli universitari, fa schifo. Altrochè giovani attori pizze fredde e calzoni, è la notte di ansia, red bull e svarioni. Fanno schifo tutte ste notti qui. Son fighe ed elettrizzanti se l’esame del giorno dopo è quello della vista, o se l’esame è di un altro. Ma fosse anche la notte prima dell’esame della patente, farebbe schifo uguale. Cioè dai. È proprio una manica di ore che uno eviterebbe. Voglio dire, sostenere che la notte prima di un esame è figa è come dire che il Paradiso mussulmano con le quaranta vergini assomiglia alla sala di attesa del dentista. “mmm.. sa signora, mi devono estrarre tutti i quattro denti del giudizio e fare due otturazioni.. si saranno sedici ore di intervento.. ma sa qual è la parte che preferisco? Brava, proprio l’attesa.. mi elettrizza proprio.. perché l’ sul momento non te lo godi neanche, invece prima, mmmm.. per non parlare quando mi fissano l’appuntamento per la colonscopia che lì proprio vado giorni prima e mi faccio un drittone così non mi perdo neanche un attimo..”. Ma per piacere!!

Che poi la notte prima degli esami tira fuori il peggio di ciascuno di noi.

·         C’è lo scaramantico, quello che da tre anni a questa parte, da quando è riuscito a strappare un ventotto per un errore nella registrazione del voto, ripete costantemente la sera prima gli stessi comportamenti. È in grado di costringere i propri coinquilini a rivedere sette volte (esclamazioni ed evacuazioni incluse) la stessa partita/film che avevano visto quella sera o di rischiare la frattura del piede dato che la sera prima dell’esame se l’era chiuso nella porta rimettendoci due unghie. Ma del resto quella volta è andato così bene, non vorrai mica spezzare l’influsso.

·         C’è l’arrembante, quello che arriva alla notte prima degli esami che ha appena finito di ricoprire i libri. Si è munito di una cassa da dinamitardo di red bull e prevede di farsi l’after didattico più violento della storia. Escogita metodi da inquisizione spagnola per tenersi sveglio: ripetere seduto su un cono della manutenzione stradale, farsi il bidet con caffè bollente, strizzarsi i capezzoli con due mollette da bucato. Alle quattro di notte inizierà ad avere le prime allucinazioni da caffeina che comprenderanno, nell’ordine: San Giuseppe su un trattore, un animale domestico trapassato, Svicolone, la Giovanna della pubblicità della Saratoga ( brava la Giovanna) e la donna con le unghie dei piedi più lunghe del mondo. Probabilmente se supererà la notte, supererà anche l’esame.

·         C’è l’appestato, quello che in occasione della notte prima dell’esame si ammala di un centinaio di patologie, metà delle quali sono considerate estinte dalla attuale scienza medica. Inizia, con una lieve forma di febbre reumatica, a cui si va ad aggiungere un’insufficienza vascolare cronica dell’intestino, un filo di tubercolosi, albinismo, gigantismo, daltonismo e demenza senile con aspetti deliranti o depressivi. Verrà dichiarato clinicamente morto prima dell’alba.

·         C’è l’ottimista, quello dei programmi impossibili. È uno di quelli che fa calcoli improbabili su quanto può dormire e quanto studiare, illudendosi di poter ripassare tutti e due i volumi col materiale distribuito in classe, nel lasso di tempo che va dalle tre alle nove “si perché se vado a letto ora che sono le diciotto e mi sveglio alle venti, poi mangio e posso studiare fino a mezzanotte. Dopodichè dormo ancora altre due ore e si fanno le due di notte, esco in balcone, mi faccio un caffè, dormo nell’attesa che salga il caffè, mi sveglio, lo bevo e ciò che resta me lo verso addosso, mi metto a studiare dalle tre e se calcoli, dalle tre alle nove son sei ore praticamente ho guadagnato sei ore che in definitiva è una giornata di studio. Che poi, non ho neanche contato che ogni due ore faccio dieci minuti di pausa, e dormo, poi ne approfitto e quando vado a cagare dormo anche lì, così in tutto guadagno quaranta minuti di riposo e…..” e tu lo guardi chiedendoti se la droga l’ha assunta per via orale, endovenosa o rettale. Il suo destino, maledetto rintronato, è di addormentarsi alle dieci, cadendo in uno stato di morte apparente e risvegliarsi tre giorni dopo l’esame. Complimenti dottore!

·         C’è poi il ripensatore, quello che di base, la notte prima di un esame non sa più nulla. Bam, mesi di studio svaniscono così, convinto com’è di non ricordarsi un accidente. E allora comincia a meditare, con un certo qual gusto del drammatico, interrogandosi sul suo futuro. “ah me misero, me tapino…aaaah me sventurato, ma cosa sto facendo. ( il tutto andrebbe letto con un tono e una cadenza da coro di tragedia greca). Questo non è il mio destino, non sarà mai il mio futuro.. io devo fare il maestro d’orchestra..” e giù di patemi d’animo sulla vita da sogni che ci immaginavamo e che vediamo lontanissima ( onestamente non so come potrebbe essere utilmente impiegata una laurea in giurisprudenza per diventare controfigura di James Bond).

Onestamente le notti prima dell’esame fanno schifo. Non so Antonellone a quali si riferisca, ma non certo alle mie. Mi piacerebbe che, a fine della sua carriera, nel cofanetto platinum, facesse uscire una versione rimasterizzata dal titolo “Notte dopo gli esami”. Quelle sono notti fighe, notti che vale la pena. Se poi sono estive figurarsi. Ma non credo succederà mai: notte dopo gli esami non ci sta nella metrica.

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