mercoledì 17 aprile 2013

GOOD NIGHT MR. PRESIDENT



Non deve essere facile stare nel pigiama di Napolitano in questo momento. Voglio dire, mettersi a letto sta notte al pensiero che bon, domani è finito tutto e buonanotte suonatori. Non deve essere mica facile addormentarsi, nonostante la narcolessia che il sempre adeguato Vito (In)CriNi gli ha attribuito. Io lo vedo lì che si gira e rigira che sembra allo spiedo. E Clio, la vera eroe di tutta la banda, che dice " Giorgio, che c'è Giorgio? Si Giorgio lo sento che sei agitato, mi hai dato tanti di quei calci che son frollata. Di Giorgino bello, vuoi che ti prenda la valeriana..ah non la vuoi? Va che allora ti metto il suppostino alla glicerina che con quello ti calmi subito". Ed ecco che subito Giorgio si irrigidisce e finge il tracoma come se avesse incontrato un puma. Ma non è tranquillo. È inquieto. Pensa che da domani non avrà niente più da fare. Dovrà accompagnare Clio per le fiere dei mobili; comincerà ad andare a vedere i cantieri stradali portandosi la bicicletta appresso con una mano e con l'altra infilata dietro nei pantaloni; poi d'estate si vede già parcheggiato sotto un bel condizionatore di un supermercato per sfuggire ai cicloni coi nomi da volume Treccani, tipo Amilcare, AnnibalechevalicaleAlpi, Leonida, Fidippide e Jennifer. Roba che la sera quando lo leveranno dalla panchina assieme alle stalattiti di ghiaccio avrà una cotonatura da installazione museale. Si vede già giocare a bocce alla bocciofila "Serenella", distratto da dieci saggi che gli dicono di tirare a carambola col rientro e che a sbocciare non ci vai mai di ultimo tiro. Oppure tutto intento a registrare i gialli del tenente Colombo o della signora Fletcher. Per la serie prolasso sereno, altroché decrescita felice. Si alza. Ha bisogno di bere un po' d'acqua. Sciabatta fino al frigo ( si anche in Quirinale ci sono i frigo) e si prende una bottiglia di leggeremente effervescente che altrimenti gli dà gonfiore e poi fa gli incubi. E intanto continua a pensare. Tutta la faccenda è in mano a tre soggetti che ti raccomando: il primo è l'uomo di stucco, nel senso che la mattina ha bisogno di una ripassata dell'imbianchino per le crepe da decubito( avendo la faccia come il c..) che gli vengono su quello strato di cerone portante che ha in faccia e nel senso che ha il potere di lasciare di stucco chiunque con la sola imposizione della minchiata. Il secondo più che un politico parla come un costruttore di dighe. "Perché quest'acqua qua..e perché l'acqua non la puoi fermare con le mani..". Il paladino della ritenzione idrica. Che, sempre per rimanere in tema di acque, dà la stessa sicurezza della diga del Vajont. Il terzo è uno che collabora con una specie di santone digitale con l'occhio lungo e un cognome che sembra il nome di un formaggio da baita. Uno che ha voglia di cambiare così tanto le cose che lo fa da fuori però, mandando altri a portare avanti idee che sarebbe corretto fossero sostenute, nei luoghi atti, da chi le ha proposte. È un po' come voler arrivare vergini al matrimonio e allora far trombare la propria fidanzata da un amico,avendo pure la pretesa di provarci gusto. Il Presidente si rimette a letto. Che fare? Ormai i giochi son fatti. Spetta a questi tre agnelli scegliere il suo successore. Ma cosa può uscire da una combo-fantasia come questa. O il Grande risolutore, o la Grande Risólatura. Nel dubbio, si rende conto, che la suppostina alla glicerina è diventata incredibilmente invitante. Buonanotte Signor Presidente.

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