Io
non tollero i conducenti. Tutti li odiano. Non riesco proprio a spiegarmi come
mai le aziende pubbliche di trasporti assumano per questo ruolo le persone più
sgradevoli sulla Terra. Io son d’accordo che non bisogna disturbare chi guida,
ma non è che chi guida, forte di questa tutela, può trattare il viaggiatore come
il secchio degli sputi. Poi le vittime preferite dai conducenti sono gli
anziani, perché oggettivamente rompono le palle e sono indifesi allo stesso
tempo. Ho visto una volta una signora, di quelle fragili come la carta crespa,
chiedere al conducente indicazioni circa la fermata. Il massimo che è riuscita
a strappare son stati due colpi di tosse dal guidatore, che si è premurato di
avvisarla della fermata una volta arrivato a quella dopo, dicendo “così impara a
chiedere invece di guardare i nomi delle fermate”. E la vecchina ha pure
chiesto scusa. Strepitoso.
Un’
altra volta, ad una fermata, un anziano con la bomboletta dell’ossigeno in un
carrellino si avvicina lentamente all’entrata del bus. Per essere lento
obiettivamente era lento. Molto lento. Il conducente si volta, lo guarda e poi
chiude impietosamente le porte e se ne va dicendo “dai nonno! Fammi vedere!
Metti il NOS nonno, che c'hai la bombola!” guardandolo dallo specchietto. Un aguzzino a
tutti gli effetti.
Però
devo dire, li giudico con una certa pietà perché su di loro ho una teoria.
Tutti i conducenti di bus hanno il complesso del “pompiere mancato”. A loro
mica dispiacerebbe in linea generale, guidare un veicolo, ma non uno triste
come il bus. Tutti gli altri veicoli hanno qualcosa di figo: l’ambulanza c’ha
la sirena e il defibrillatore con cui eventualmente puoi mettere sotto carica
il telefonino, l’autopompa, oltre ad avere un nome esilarante, ha l’idrante,
che è forse la metafora più convincente della gagliarda virilità, la camionetta
delle forze dell’ordine va dove ti porta l’azione e il portavalori della banche
ti fa sentire in The italian job. Il bus non ha questa magia. Il massimo di
soddisfazione che ti puoi togliere è frenare bruscamente e vedere la gente che
cade, o chiudere le porte in faccia a quelli che corrono sbracciandosi per
farti fermare. Basterebbe così poco per farli felici: dare anche a loro un
gadget caratteristico e identificativo. Che ne so, mettergli uno spinnaker sul
tetto per i giorni di vento così si sentono in una regata su Luna Rossa e in più sono
eco-sostenibili; mettere al posto del
volante un joystick da ps3 così gli sembra di essere in Gran Turismo; sostituire
i fanali anteriori con un lanciafiamme come le monster truck nei rodei texani
così nel caso inceneriscono i pedoni che non attraversano sulle strisce o
magari sostituire le ruote con dei cingolati, alla faccia delle automobili in
doppia fila. O molto più semplicemente mettergli a disposizioni uno stock
intero di Arbre Magique, per allontanare il fatale melting-pot di ascelle. Anche
i passeggeri gradirebbero.
I.N.T. I CONDUCENTI
I.N.T. I CONDUCENTI
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