1.
Alzarsi
tutti tiepidi dal proprio letto e appoggiare i piedi per terra, convinti di
trovare le ciabatte e invece infilare il piede destro nella ciabatta sinistra e
toccare col piede sinistro il pavimento freddo come una lapide perché la
stronzissima ciabatta mancante è finita sotto il letto.
2.
Accorgersi
di aver comprato biscotti, marmellata, fette biscottate, cereali al cioccolati,
integrali, con le fibre, ma di aver finito ieri l’ultimo cartone di latte e di
non averne più in casa, ovviamente (sapendo di non poterne chiedere una tazza
alla vicina del secondo piano, che porta una quarta estroversa, dato che la
volta in cui le hai chiesto un po’ di latte hai rimediato soltanto una
commozione celebrale).
3.
Farsi
la doccia con l’acqua fredda perché il boyler è rotto, è spento, non ha
scaldato o non so che altro ( ti faresti la pipì addosso se potessi per
scaldarti, ma dopo il primo getto di acqua a sette gradi centigradi tutto
quello che esce è brina).
4.
Vedere,
mentre si cammina per arrivare alla fermata, il tram che devi prendere passarti
davanti, con il conducente che ti fa ciaociao con la manina. Confidi nel
maxi-tamponamento.
5.
Constatare
che il tuo treno/tram ha un tempo di arrivo stimato da rivoluzione di un corpo
celeste. Ovviamente quando arrivi ti chiedi se quella sia la linea giusta o la
tratta che va direttamente a Bombay vista la gente che c’è sopra. Ti pare di
scorgere in fondo anche due vacche e una mezza dozzina di galline.
6.
Dimenticare
sullo stronzissimo tavolo le chiavi, il portafoglio o (sublime) il caricatore
del cellulare. Ti si apre davanti agli occhi un terribile dilemma morale:
tornare indietro perdendo così metà mattina.
7.
Partire
con la pioggia. Farsi il tragitto con la pioggia. Veder spuntare il sole appena
arrivati (riprenderà a piovere non appena timbrato il cartellino di uscita)
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