All’alba del primo luglio, coi maturati già maturi e gli universitari che per la verità cominciano ad essere un
po’ marci e ad avere quell’odore forte di banane troppo mature, ripensavo ad una canzone che almeno una volta nella
vita ad un karaoke-nostalgia abbiamo cantato tutti.
Che poi la notte prima degli
esami tira fuori il peggio di ciascuno di noi.
·
C’è lo scaramantico, quello che da tre anni a
questa parte, da quando è riuscito a strappare un ventotto per un errore nella
registrazione del voto, ripete costantemente la sera prima gli stessi
comportamenti. È in grado di costringere i propri coinquilini a rivedere sette
volte (esclamazioni ed evacuazioni incluse) la stessa partita/film che avevano
visto quella sera o di rischiare la frattura del piede dato che la sera prima
dell’esame se l’era chiuso nella porta rimettendoci due unghie. Ma del resto
quella volta è andato così bene, non vorrai mica spezzare l’influsso.
·
C’è l’arrembante, quello che arriva alla notte
prima degli esami che ha appena finito di ricoprire i libri. Si è munito di una
cassa da dinamitardo di red bull e prevede di farsi l’after didattico più
violento della storia. Escogita metodi da inquisizione spagnola per tenersi
sveglio: ripetere seduto su un cono della manutenzione stradale, farsi il bidet
con caffè bollente, strizzarsi i capezzoli con due mollette da bucato. Alle quattro
di notte inizierà ad avere le prime allucinazioni da caffeina che comprenderanno,
nell’ordine: San Giuseppe su un trattore, un animale domestico trapassato,
Svicolone, la Giovanna della pubblicità della Saratoga ( brava la Giovanna) e
la donna con le unghie dei piedi più lunghe del mondo. Probabilmente se
supererà la notte, supererà anche l’esame.
·
C’è l’appestato, quello che in occasione della
notte prima dell’esame si ammala di un centinaio di patologie, metà delle quali
sono considerate estinte dalla attuale scienza medica. Inizia, con una lieve
forma di febbre reumatica, a cui si va ad aggiungere un’insufficienza vascolare
cronica dell’intestino, un filo di tubercolosi, albinismo, gigantismo,
daltonismo e demenza senile con aspetti deliranti o depressivi. Verrà dichiarato
clinicamente morto prima dell’alba.
·
C’è l’ottimista, quello dei programmi
impossibili. È uno di quelli che fa calcoli improbabili su quanto può dormire e
quanto studiare, illudendosi di poter ripassare tutti e due i volumi col
materiale distribuito in classe, nel lasso di tempo che va dalle tre alle nove “si
perché se vado a letto ora che sono le diciotto e mi sveglio alle venti, poi
mangio e posso studiare fino a mezzanotte. Dopodichè dormo ancora altre due ore
e si fanno le due di notte, esco in balcone, mi faccio un caffè, dormo nell’attesa
che salga il caffè, mi sveglio, lo bevo e ciò che resta me lo verso addosso, mi
metto a studiare dalle tre e se calcoli, dalle tre alle nove son sei ore praticamente
ho guadagnato sei ore che in definitiva è una giornata di studio. Che poi, non
ho neanche contato che ogni due ore faccio dieci minuti di pausa, e dormo, poi
ne approfitto e quando vado a cagare dormo anche lì, così in tutto guadagno
quaranta minuti di riposo e…..” e tu lo guardi chiedendoti se la droga l’ha
assunta per via orale, endovenosa o rettale. Il suo destino, maledetto
rintronato, è di addormentarsi alle dieci, cadendo in uno stato di morte
apparente e risvegliarsi tre giorni dopo l’esame. Complimenti dottore!
·
C’è poi il ripensatore, quello che di base, la
notte prima di un esame non sa più nulla. Bam, mesi di studio svaniscono così,
convinto com’è di non ricordarsi un accidente. E allora comincia a meditare,
con un certo qual gusto del drammatico, interrogandosi sul suo futuro. “ah
me misero, me tapino…aaaah me sventurato, ma cosa sto facendo. ( il tutto
andrebbe letto con un tono e una cadenza da coro di tragedia greca). Questo non
è il mio destino, non sarà mai il mio futuro.. io devo fare il maestro d’orchestra..”
e giù di patemi d’animo sulla vita da sogni che ci immaginavamo e che vediamo
lontanissima ( onestamente non so come potrebbe essere utilmente impiegata una
laurea in giurisprudenza per diventare controfigura di James Bond).
Onestamente le notti prima dell’esame
fanno schifo. Non so Antonellone a quali si riferisca, ma non certo alle mie. Mi
piacerebbe che, a fine della sua carriera, nel cofanetto platinum, facesse
uscire una versione rimasterizzata dal titolo “Notte dopo gli esami”. Quelle sono
notti fighe, notti che vale la pena. Se poi sono estive figurarsi. Ma non credo
succederà mai: notte dopo gli esami non ci sta nella metrica.
Nessun commento:
Posta un commento